Anno VII N. 29 Luglio - 2014

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farfaè...l'inchiesta

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AGGREGARSI...A FARA

Il Centro Anziani. Importante realtà sociale che si sviluppa all'interno del ramificato territorio del comune di Fara Sabina, trae ispirazione dai principi sanciti dall'ONU di partecipazione indipendenza e autorealizzazione. La sua offerta si rivolge al mondo della terza età con proposte realizzate in tandem con l'assessorato alle Politiche Sociali guidato dall'assessore Daniela Simonetti. Attualmente il centro anziani farense conta circa 600 iscritti. La sua gestione è saldamente retta da un presidente, Natalizia Ginelli, ("la comunista" come alcuni iscritti la definiscono) che collabora con un comitato di gestione di sette membri (il numero è proporzionale agli iscritti e potenzialmente destinato a crescere) e un'assemblea degli iscritti. Tutte cariche ricoperte gratuitamente, s'intende. Alle attività sono stati destinati 12mila euro, a cui, eventualmente, si possono aggiungere donazioni volontarie da parte di enti pubblici o privati. Purtroppo, però, trovare filantropi disposti ad elargire contributi non è cosa facile. E allora, se si vuole partecipare alle attività del centro, ci si deve munire di una tessera di iscrizione che da regolamento è gratuita ma che di fatto è legata ad un contributo monetario che va ad integrare gli esegui contributi ufficiali. Sempre da regolamento, sono previste attività che penetrano nel tessuto sociale ponendosi come "veicolo di scambi culturali e sociali fra le diverse fasce di età". Abbiamo cercato di capire allora quante occasioni di interscambio ci sono state ed abbiamo scoperto che l'unico momento di collaborazione è avvenuto tra l'associazione Cures, il Centro anziani ed il Centro giovani per l'organizzazione della festa dei nonni. Le sedi del Centro sono dislocate in tutto il nostro territorio; se ne censiscono nelle frazioni di Borgo Quinzio, Corese Terra, Canneto, Talocci, Coltodino, Fara Sabina, ma il centro dove vedono la luce le attività è solo quello di Passo Corese. Le altre sedi funzionano per le riunioni o se qualcuno le richiede per organizzare feste, ma se si prova a fare un salto in un giorno qualsiasi, si trova la porta chiusa. Un enorme neo nello sviluppo del centro è rappresentato dalla mancanza di una rete di trasporto efficiente che consenta agli anziani non automuniti di raggiungerlo. La stessa presidente ammette che "il problema delle navette è annoso, io stessa ci combatto dalla mia elezione ma con scarsi risultati". Scarsità dovuta (tanto per cambiare) alla mancanza dei fondi che non permettono di affrontare la spesa.
Il centro giovani. Del fatto che esiste i meno attenti se ne sono accorti un anno fa, quando da via Giovanni Falcone è stato spostato al centro di Passo Corese, in piazza della Libertà.
Oggi intorno al centro che dal 2007 ha preso il nome di Macondo (dal celebre villaggio di Cent'anni di Solitudine, scritto da Gabriel García Márquez), orbitano circa 300 giovani tra i 15 e i 25 anni. La gestione, affidata di anno in anno in base ad un bando ad evidenza pubblica, è curata dalla coordinatrice Francesca Paciotti, da quattro anni al timone del centro e da due legata al progetto di Macondo, promosso dall'associazione teatrale Estate '97 presieduta da Maurizio Giomi. L'associazione, come testimoniato nel suo blog, è coinvolta in numerosi progetti culturali portati avanti dal Comune di Fara Sabina, e da due anni si occupa anche del centro giovani.
Per gestire il centro, il Comune di Fara Sabina ha previsto una spesa complessiva di circa 48mila e 500 euro che sono ripartite tra il compenso dell'educatrice (19mila euro), quello degli operatori dei laboratori (13mila725), la festa dei giovani (4mila), i costi dei laboratori (3mila850), quelle di gestione (2mila), e per i materiali di cancelleria (mille e spiccioli), a cui aggiungere l'iva. Come per il centro anziani, anche in questo caso l'aggregazione avviene a Passo Corese. Nonostante la struttura coresina non sia la sola ad essere fregiata del titolo di "centro giovani", è l'unica in cui si svolgono attività ricreative e formative. Vale a dire che i giovani provenienti dalle frazioni che abbiano intenzione e piacere a partecipare alle iniziative promosse da Macondo devono recarsi nella frazione più popolosa del comune. Anche se a Talocci, in piazza Mazzini, nei locali un tempo occupati dalla scuola elementare, una stanza era stata destinata alle attività per i giovani. Che purtroppo, fatta eccezione per qualche festa sporadica, non sono mai decollate. Basta passare per vedere che nel 90 percento dei casi la porta è chiusa. La concentrazione di tutte le attività a Passo Corese (organizzate tutti i pomeriggi e d'estate anche la mattina), pone quindi il solito problema: quello della mobilità. Come gli ultrasessantenni anche i minorenni spesso non sono automuniti e per raggiungere il centro giovani di Passo Corese devono farsi accompagnare dai genitori o aspettare che passi il primo autobus. Servirebbe un servizio navette che, come detto, non c'è. Dal punto di vista delle collaborazioni, il centro cerca di interagire con la scuola e con il mondo del lavoro, visto che tra i servizi offerti c'è anche lo sportello Orienta Lavoro.
Con il Consiglio dei giovani, presieduto da Tony La Torre, i ragazzi del centro hanno da poco iniziato a collaborare, anche se istituzioni e politica a molti giovani non sembrano attirare più di tanto.
Quanto al disagio giovanile, al consumo di alcool e droga, il raggio di intervento pare essere ancora molto limitato.

Autore: Raffaella Di Claudio e Morena Di Giulio

12/08/2008