Anno VII N. 29 Luglio - 2014

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farfaè...l'inchiesta

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"L'acquedotto è comunale"

Mai una firma fu tanto sospirata, voluta ed agognata. Mai sigla alla fine di un foglio fu più significativa, e difficile da apporre. Sarà per questo motivo che, oggi, provoca una certa emozione vederla lì, quella doppia firma (una a rappresentare il Comune di Fara Sabina, l’altra a identificare l’istituto Cremonesi) apposta alla fine di un documento che ha atteso ore, giorni, mesi e anni prima di entrare in vigore con le sue regole e le sue disposizioni.
Le stesse di cui tutti (dal comune alla fondazione, dagli abitanti di Farfa ai residenti di Fara) sentivano un bisogno impellente. L’emozione è certa per i vertici della Fondazione “Filippo Cremonesi”, come evidente è la soddisfazione dell’Ente locale di aver concluso una partita non semplice da condurre. Quella dell’acquedotto farfense, che in più numeri di Farfaè... ha trovato spazio, è stata senza esitare una faccenda delicata, a tratti intricata, per non voler dire oscura, che, ad ogni modo, finalmente è giunta alla sua conclusione.
Era il primo numero del 2008 (il numero sei per l’esattezza) quando in un articolo di apertura sancimmo la ripresa del dialogo tra la Fondazione e il Municipio farense. Un rinnovato amore tra i due Enti, che, dopo un anno, il 2007, in cui le trattative, per ragioni complesse e fraintendimenti, si erano bruscamente interrotte, avevano ripreso a parlare. Nel 2007, infatti, l’inasprimento dei rapporti aveva fatto sì che i faldoni riguardanti la gestione dell’impianto idrico, il pagamento delle stratosferiche bollette dell’acqua utilizzata dai borghigiani e a carico della Fondazione, finissero sui tavoli dei legali degli Enti, riducendo al minimo gli spiragli di una soluzione.
Il 14 febbraio scorso però l’amore è nuovamente sbocciato. Sempre a fuoco lento. La stesura delle bozze di convenzione e il controllo da parte del direttore generale del Comune dei documenti non ha seguito infatti i ritmi concitati della passione, piuttosto è andata adagio come accade nel caso degli amori maturi, che prediligono la ponderatezza della ragione agli impeti del cuore.
Pian piano, dunque, seguendo quello che noi stessi, su queste pagine, abbiamo più volte definito un percorso ad ostacoli, Fondazione e Comune hanno trovato la soluzione al problema della gestione dell’acquedotto del borgo più importante della provincia di Rieti.
Con l’ultimo numero del 2008 si chiude quindi il cerchio.
Di seguito cercheremo di fissare i momenti, già ben illustrati nella foto che ci ha preceduto, della firma dell’atto.

Giovedì 11 dicembre 2008
Alla firma dell’atto transattivo siglato tra il Comune di Fara Sabina e la Fondazione Cremonesi è presente il vicesindaco Gabriele Picchi perché il primo cittadino Vincenzo Mazzeo è impegnato nella frazione di Passo Corese a causa della situazione di emergenza creatasi a seguito delle piogge torrenziali.
Con la firma della convenzione si stabilisce che la gestione dell’acquedotto passerà al Comune entro il 30 giugno 2009.
Nel frattempo:
La Fondazione si è impegnata a saldare in cinque anni, entro il 30 dicembre di ogni anno, le fatture relative agli anni 2004-2007, già ricevute, e quelle che riceverà per il 2008 e per il periodo gennaio-giugno 2009. Provvederà al completamento della rete idrica ed alle nicchie per l’alloggiamento dei contatori.
Il Comune si è impegnato ad applicare sulle fatture la riduzione del 20%. Sulle fatture è stata e sarà applicata questa riduzione, in considerazione che, pur essendo stato installato un unico contatore, le utenze sono circa sessanta, e che ci sono sette fontane pubbliche. L’Ente si è impegnato pure ad installare i contatori, dietro richiesta degli utenti, e a provvedere all’eventuale installazione di un nuovo bottino.
Insomma, viene spontaneo da dire, tutto è bene quel che finisce bene. Le facce sorridenti dei protagonisti della vicenda lasciano trasparire una soddisfazione condivisa e la volontà di mantenere gli impegni sottoscritti.

Sempre in tema di acquedotto non va tralasciata la scrittura privata (siglata il 9 dicembre) tra il Presidente della Fondazione e il Sindaco di Toffia, Antonio Zacchia. Con il documento la Fondazione si impegna a cedere a titolo gratuito il tratto di sorgente e condotta idrica esistente nel territorio del Comune di Toffia, che si farà carico dell’erogazione del servizio idrico ai propri cittadini che già ne usufruivano.

Autore: Raffaella Di CLaudio

05/02/2009