Anno VII N. 29 Luglio - 2014

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farfaè...l'inchiesta

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"Al crocevia dei disservizi"

Non è davvero un periodo felice per i pendolari della stazione di Fara Sabina. Il progetto di ampliamento del parcheggio, e un’ordinanza emessa dal comune di Montelibretti (cui compete l’intera area) hanno stabilito che fino a marzo 2009 i posti auto utilizzabili dai pendolari saranno pressoché dimezzati per permettere l’esecuzione delle opere di sopraelevazione. I lavori, di competenza della SIACO S.R.L, società che si è aggiudicata l’appalto, dovrebbero risolvere l’esponenziale domanda di posti auto proveniente dalla miriade di pendolari che inonda la zona della stazione. Ogni giorno vi si riversano migliaia di persone che da Fara Sabina partono per raggiungere i luoghi di studio o di lavoro nella Capitale. La struttura sorgerà in località Prato dell’Olmo e avrà un costo totale che sfiora i 500mila euro. I benefici di tale opera si vedranno al suo completamento, ma per ora il calvario cui sono sottoposti i pendolari sta creando enormi disagi che inevitabilmente riguardano l’abitato di Passo Corese. I pendolari che vogliono posteggiare la propria automobile, sono costretti ora a rifugiarsi all’interno del centro abitato congestionando il traffico e rallentando il flusso verso le attività commerciali o verso le abitazioni private. I disagi maggiori si registrano soprattutto in via Garibaldi, via XXI Aprile, via XXIV Maggio e via dei Bretoni. Dalla minoranza di centrodestra del comune di Fara Sabina è partita un’interrogazione attraverso la quale i consiglieri hanno cercato di “sapere se l’Amministrazione comunale di Fara Sabina era stata avvisata di tale decisione da parte del Comune di Montelibretti di avviare i lavori e di chiudere una parte del maxi parcheggio, e se l’iniziativa era stata coordinata tra i due Enti”. I quesiti posti dai componenti dell’opposizione al sindaco e al resto della maggioranza riguardano “la valutazione sul forte impatto che avrà sul territorio un provvedimento del genere” e “le misure previste per far fronte a questi mesi di disagio che peseranno sull’abitato di Passo Corese, già in sofferenza”. Insomma, si è cercato di capire come e in che modo i nostri pendolari potranno finalmente posteggiare con tranquillità la loro automobile e recarsi in sicurezza a prendere il treno. Alle sollecitazioni della minoranza, il Comune di Fara Sabina ha risposto per bocca dell’assessore ai Lavori pubblici, Eliseo Maggi, che ammette che “il Comune di Fara non è stato coinvolto dall’Ente competente che è Montelibretti” e che “sul parcheggio auspicavamo una condivisione che non c’è stata nonostante l’ampliamento del parcheggio è reso possibile da un finanziamento regionale di 700mila euro ottenuto sulla base di un progetto interamente redatto dall’ufficio tecnico di Fara Sabina”. Prosegue poi Maggi dando notizia di “un incontro con il sindaco di Montelibretti in cui si è convenuto sulla redazione di un accordo di programma per gestire tutte le situazioni di interferenza tra i due comuni (Salaria nuova e vecchia, comprese). Speriamo di firmarlo presto. Rispetto al parcheggio, purtroppo non siamo stati investiti, quindi possiamo limitarci a sperare che Montelibretti concluda in tempi rapidi i lavori”. Ma il parcheggio non è l’unica spina nel fianco del Comune di Fara Sabina, impotente destinatario di tutte le lamentele che provengono dal Prato dell’Olmo, anche se quella non è una zona farense. Basta vedere le condizioni in cui versa il capolinea dell’azienda di trasporti regionale Cotral: inesorabilmente in balia del degrado. La sala d’attesa, che dovrebbe essere un punto di riferimento per i viaggiatori, è praticamente inaccessibile. Da qualche tempo la serratura di una delle due porte a vetri che permettono di accedere alla sala è rotta e la porta, di conseguenza, è chiusa. Per entrare nel salone, dove c’è (solo) la bacheca con gli orari dei bus e neanche un panca su cui sedersi, si può usufruire di un’unica porta (quando è aperta). I due bagni che sono stati costruiti sono ad oggi inagibili. Quando piove l’acqua allaga i pavimenti e ammuffisce le pareti. Fuori, non c’è un muro in cui non siano state lasciate scritte con la bomboletta di vernice spray. Il piazzale è contornato di cartacce e bottiglie vuote. Per non parlare del giardino antistante al capolinea. Pendolari e turisti passano velocemente senza fermarsi. Del resto i cestini per l’immondizia sono pieni di bottiglie, buste di plastica e, tutto intorno, il prato è rigorosamente incolto e pieno di immondizia. Con l’inizio dei lavori di soprelevazione del maxi parcheggio, il piazzale dell’autostazione è invaso dalle automobili, le macchine vengono parcheggiate negli spazi riservati agli autobus e, quel che è peggio, persino nelle corsie deputate agli arrivi e alle partenze. Ma non sono solo i cittadini che prendono treno ed autobus ad essere stufi: anche le rappresentanze sindacali dei depositi Cotral di Rieti, Poggio Mirteto, Poggio Moiano e Palombara Sabina, hanno chiesto all’azienda di trasporti regionale di implementare i turni di presidio al capolinea di Passo Corese; consapevoli più di altri di quanto la situazione stia prendendo una piega difficile. Insieme, hanno deciso di presentare una richiesta formale ai vertici dell’azienda con un documento sottoscritto da tutti, che segue sì le proteste dei passeggeri, ma raccoglie anche le preoccupazioni degli autisti, costretti, soprattutto nello scalo di Passo Corese, a condizioni di lavoro disagevoli. Attualmente la struttura viene mantenuta aperta dalle 7.30 alle 19.30. Un tempo insufficiente per garantire un servizio migliore e maggiore sicurezza a viaggiatori e dipendenti. “Quello che vorremmo – spiega Stefano Caprioli, segretario provinciale Faisa – è che a Passo Corese venisse istituito un terzo turno di presidio”. “Crediamo – aggiunge – che non sia più rimandabile l’istituzione di un terzo turno. Al momento, due colleghi garantiscono l’assistenza ai viaggiatori, ma non basta. In quell’area sono indispensabili almeno 3 persone che facciano in modo di mantenere aperta la struttura fino alle 22.30. Anche in tarda serata, infatti, sono previste corse e molti passeggeri sono costretti ad aspettare, fuori dalla sala d’attesa, in solitudine e al freddo”. Il Comune di Montelibretti, inoltre, dovrebbe garantire la pulizia dell’area: ha promesso, oramai tre mesi fa, che avrebbe provveduto a igienizzare e ad effettuare opere di manutenzione sull’area. Fin quando non lo farà in maniera puntuale, all’amministrazione di Fara Sabina toccherà l’ingrato compito di avere una struttura in degrado nel proprio territorio e di non poter fare niente per apportarne migliorie.

Autore: Morena Di Giulio

09/03/2009