Ieri ed Oggi

Avrebbe dato una risposta importante sia dal punto di vista ambientale che igienico alle esigenze del borgo di Farfa, ma per ora non si farà. Il finanziamento regionale di 250mila euro ottenuto dal Comune di Fara Sabina per la realizzazione di un impianto di fitodepurazione nel centro storico di Farfa, è stato revocato. Rientrava tra i fondi fas, ovvero i fondi per le aree sottoutilizzate, che la Regione ha utilizzato per coprire il deficit sanitario. Quindi per il momento a Fara Sabina non avrà Né il grande attrattore culturale, né l’impianto di fitodepurazione nel borgo di Farfa. E pensare che l’impianto, a servizio dell’Abbazia e del borgo di Farfa, progettato dall’ingegner Giovanni Sacchetti e dall’ingegner Luigi Bucci, era solo in attesa di realizzazione. Il progetto, già approvato, attendeva solo l’esito della conferenza di servizi per dare seguito all’appalto e dare inizio ai lavori. Ma così non è stato. Sulla vicenda si era espresso con contrarietà il consigliere regionale del Pd, Mario Perilli. “Dopo aver decomposto la sanità laziale e quella reatina, la Regione – aveva commentato Perilli - affonda il colpo di grazia alle aree sottosviluppate del Lazio, con Rieti in prima linea, utilizzando i fondi Fas per coprire il deficit sanitario. Dopo il danno arriva quindi la beffa e, come se non fossero bastate le drammatiche conseguenze del piano di rientro, la giunta, in fase di approvazione del bilancio, deciderà di togliere le ingenti risorse destinate ai territori nelle misure 2007- 2013”. Sulla vicenda il gruppo consiliare farense del Pd, guidato da Daniela Simonetti, aveva poi presentato un’interpellanza.

Autore: re.fa

21/04/2011