Anno VII N. 29 Luglio - 2014

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le solide basi del monastero di ilukhena: forte nella struttura e nella spiritualità

lettere dallo sri lanka - La rubrica a cura di Don Massimo Lapponi ospita la testimonianza del Priore di Farfa

le solide basi del monastero di ilukhena: forte nella struttura e nella spiritualità

le solide basi del monastero di ilukhena: forte nella struttura e nella spiritualità

Breve ma intenso è stato il mio nono soggiorno in Sri
Lanka. Arrivato a Colombo la mattina di venerdì 7 dicembre,
la sera, insieme con D. Massimo, ho partecipato ad
un ricevimento nella residenza dell’ambasciatore d’Italia,
che avevo già conosciuto in altra occasione. Ho incontrato
molti altri Italiani che svolgono attività soprattutto industriali
e commerciali in quella splendida isola dell’Oceano
indiano. Sabato 8 dicembre, sempre con D. Massimo, accompagnato
questa volta dagli aspiranti benedettini affidati
alla sua direzione spirituale, ho partecipato alla celebrazione
in onore dell’Immacolata, presieduta dall’Arcivescovo
emerito di Colombo, mons. Gomez, durante la quale 8
giovani novizie hanno emesso la professione temporanea
ed altre 7 giovani hanno iniziato il noviziato canonico.
Queste giovani fanno parte della fiorente Comunità delle
Suore di Maria Immacolata, con le quali stiamo collaborando
fin dalla prima volta che sono andato in Sri Lanka,
cioè dal mese di ottobre 2010. Stiamo anche organizzando
le adozioni a distanza delle orfanelle che le buone Suore assistono
in cinque orfanatrofi. Finalmente mi sono potuto
recare ad Ilukhena, dove si sta formando la nostra comunità
monastica presso la Chiesa di S. Teresa di G. B. I locali
retrostanti sono stati completamente ristrutturati e, nella
loro essenzialità, risultano funzionali per la nostra nuova
comunità, che può usufruire gratuitamente anche di una
villa messa a disposizione da una famiglia cattolica del
luogo e che attualmente funge da foresteria. Un’altra villetta,
ancora più vicina alla nostra stazione missionaria, pure
ci sarà messa gratuitamente a disposizione a breve. Ho
potuto constatare ancora una volta che la gente del posto,
nella sua semplicità, è molto buona e generosa. La domenica
è davvero una festa: tutte le famiglie cattoliche del luogo
partecipano alle ore 7 alla S. Messa, cui segue la catechesi
per fasce d’età ed anche qualche momento ricreativo soprattutto
per i numerosi bambini. I giovani invece ritornano
al pomeriggio per giocare a cricket nell’ampio spazio antistante
alla Chiesa. E così domenica 9 ho potuto vivere anche
questa esperienza di vita ecclesiale animata da vero
spirito di fraternità, di condivisione e di preghiera. Ma il
giorno più significativo per la nostra comunità è stato lunedì
10, festa di S. Tommaso da Moriana, secondo fondatore
di Farfa. Alle 15,30 finalmente hanno potuto incominciare
l’anno di noviziato canonico i due giovani che hanno aderito
alla nostra fondazione benedettina fin dalla prima
volta che sono stato in Sri Lanka: Jude e Isuru, ai quali ho
aggiunto i nomi monastici rispettivamente di Placido e di
Ildefonso, i nostri due Beati. Al rito di iniziazione, da me
presieduto, hanno partecipato, oltre agli altri 4 aspiranti e
a un discreto gruppo di fedeli, anche la Superiora con alcune
giovani Suore di Maria Immacolata, nonché il Parroco
di Kuliyapitiya ed il Vicario generale di Kurunegala, che
poi ha presieduto la concelebrazione della S. Messa. Si può
dire che il nostro nuovo monastero ha ormai solide fondamenta,
riguardo sia alla sua struttura materiale, sia, soprattutto,
a quella spirituale.
Allo spuntar dell’alba di martedì 11 ero già in volo per ritornare
a Farfa. Breve ma intenso – dicevo all’inizio – il mio
nono soggiorno nello Sri Lanka. Più lungo sarà il decimo,
perché, dovendo ritornare D. Massimo a febbraio per i corsi
che dovrà tenere nel secondo semestre all’Ateneo di S. Anselmo,
dovrò garantire io personalmente il buon andamento
della comunità ormai nata in Sri Lanka, soprattutto per
quanto attiene alla formazione dei novizi, nonché degli altri
giovani aspiranti e di altri ancora che – me lo auguro –
chiederanno di essere accolti. Lo farò volentieri, con tanta
fede e fiducia in Dio!

Autore: Dom Eugenio Gargiulo O.S.B.

04/03/2013