Anno VII N. 29 Luglio - 2014

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Lettere dallo Sri Lanka

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missione

un percorso faticoso, ma stimolante che infonde fiducia nel futuro

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Abbiamo intrapreso la missione e fondazione benedettina in Sri Lanka fidando nella Provvidenza,
senza sapere bene in anticipo quali ne sarebbero stati gli esiti. A distanza di tre anni e mezzo circa dalle prime visite del P. Priore nel paese asiatico, dobbiamo costatare uno sviluppo molto rapido e promettente dell’iniziativa.
Ovviamente non dobbiamo porre la nostra fiducia nella intraprendenza umana, ma soltanto nell’assistenza di Dio, perché i risultati esteriori, se non sono fondati sulla solida base della fede e dell’umiltà, possono facilmente ingannare. Tuttavia è indubbiamente incoraggiante il fatto
che, partiti con due aspiranti, in così poco tempo siamo giunti ad avere due novizi ormai avviati alla professione temporanea, quattro aspiranti che hanno già terminato o che ancora frequentano la scuola di secondo livello - corrispondente al nostro liceo - e due che frequentano
la scuola di primo livello - corrispondente alla nostra scuola media.
Questa rapida crescita della comunità ci ha portato ad allestire una seconda casa, non lontana dalla chiesa e dai locali ad essa pertinenti - nucleo del futuro monastero - e ad elaborare un programma formativo, fondato sulla Regola di San Benedetto, che comprende anche il lavoro manuale. Tra le altre cose, recentemente abbiamo allestito, dietro la chiesa, un orto, con produzione di legumi e frutta locali, e un pollaio.
Ma naturalmente ciò che più conta è la formazione spirituale e umana dei giovani - e anche il lavoro manuale, così poco stimato nell’educazione della gioventù moderna in occidente, secondo la tradizione benedettina
ha grande importanza per la formazione del carattere, se è svolto con il cristiano spirito di sacrificio e di servizio. Una cura particolare, come è ovvio, viene data alla liturgia, per la quale in comunità
si usa generalmente la lingua inglese, senza però escludere, per alcune cose, la lingua latina. Un posto di rilievo lo hanno la musica e soprattutto il canto gregoriano.
Un efficace aiuto nella formazione culturale e spirituale dei giovani è offerto da alcuni sacerdoti della diocesi, raccomandati dal Vescovo di Kurunegala, che vengono al monastero periodicamente per tenere corsi
di liturgia e di altre materie formative, e in particolare dal Vicario Generale, Padre Austin, che viene mensilmente per una giornata di ritiro spirituale.
Il padre Priore, pur se molto occupato nella gestione del Monastero di Farfa, non manca di seguire da vicino la fondazione, non solo con un contatto costante con la comunità dello Sri Lanka, ma anche con visite
fatte sul posto, che recentemente si sono intensificate.
Come già detto, l’iniziativa non pretende di fondarsi principalmente sulle risorse umane, ma sull’assistenza divina. Per questo chiediamo a tutti di accompagnarci con la loro preghiera.

Autore: a cura di Don Massimo Lapponi

17/07/2014