Anno VII N. 29 Luglio - 2014

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Lungo la Via

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Rocchette e Rocchettine, dove si va oltre l'immaginazione

Rocchette e Rocchettine, dove si va oltre l'immaginazione

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In questo numero:

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di Angela Sorbo

Due fortezze gemelle, in pietra, che dominano un paesaggio aspro e selvaggio. Si ergono su una profonda gola scavata dal torrente Aia. Un panorama d'altri tempi dove non serve poi tanta immaginazione per fare un salto indietro nei secoli. Sono i due castelli di Rocchette e Rocchettine. Un borgo intatto ed abitato da 200 anime circa, il primo, una fortezza diroccata ed abbandonata, il secondo. Per secoli quelle due "torri" hanno controllato una via strategica di comunicazione tra Rieti e la Valle del Tevere. Da una parte c'è Cottanello e il valico di Fonte Cerro, dall'altra Montebuono e Magliano. Non si hanno precise notizie storiche su questi due castelli. Furono edificati, con ogni probabilità, nell'alto medioevo e fino al 1300 furono dominio del vescovo di Sabina prima, dello Stato Pontificio poi. A lungo diventarono un feudo dei Savelli e, dopo una breve stagione sotto gli Orsini, sono tornati alla Santa Sede. Nel 1817 furono appoderati al Comune di Torri in Sabina con un decreto del Cardinal Consalvi. Il borgo di Rocchette (un tempo chiamato Rocca Bertolda) è tuttora abitato. Alle strutture antiche si sono fuse quelle più recenti. In ogni caso all'interno tutto è rimasto intatto. I palazzetti in pietra affacciati sulla gola, le vie e le viuzze pavimentate con pietre del luogo (in particolare ciottoli di fiume) oppure con strade direttamente scavate nella pietra. Si sale a piedi dalla porta (edificata nel 1601) che si affaccia sulla provinciale.
Ma se si arriva a Rocchette non si può fare a meno di visitare anche la rocca gemella di Rocchettine appollaiata sulla collina di fronte. Si raggiunge a piedi attraverso un breve quanto suggestivo sentiero. Pur essendo abbandonato da tempo il borgo ha mantenuto più di Rocchette l'originaria struttura castellana. Oggi rimangono solo le rovine tuttavia, facendo attenzione ai crolli, si può visitare quasi per intero. La struttura originaria è visibile nella torre quadrata inglobata all'interno delle mura, mentre le migliorie apportate dai Savelli sono evidenti nei torrioni cilindrici, nelle porte di accesso e, in parte, nella cinta. Ancora imponente la chiesa di San Lorenzo completamente edificata nel Settecento.

Autore: Paolo Di Basilio

28/12/2007