Anno VII N. 29 Luglio - 2014

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Dentro L'Abbazia

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Seminario dei giovani liceali 2010

profumi, parole e immagini del vivere insieme

Seminario dei giovani liceali 2010

Seminario dei giovani liceali 2010

In questo numero:

farfa e le sue suggestioni
di re.fa.

PARTECIPAZIONE E SPIRITUALITA’ NELLA CHIESA LOCALE
di re.fa

uniti per culto e cultura nasce la fondazione santa vittoria
di Don Jean Baptiste Sano -Rettore del Santuario di Santa Vittoria

Abbazia di Farfa, è il 6 settembre.

Un profumo sale dalla cucina, probabilmente è pronto il pranzo.

Un rumore familiare, il clangore delle chiavi nella porta della biblioteca. Odore di carta e di libri vecchi, tutti a raccontare una storia, qualcuno forse mai aperto, altri consumati da dita avide e sognatrici, tutti là, insieme, su quegli scaffali, a guardare una storia che si ripete, come abili e silenziosi giudici dalla saggezza secolare.

Passi e voci conosciute che rimbombano lungo il corridoio infinito dell'abbazia, lo stesso che di notte, quando si rimane svegli a parlottare, o sul balconcino semplicemente a guardare le stelle, quasi fa paura. La voce di Salvatore. Gli ultimi abbracci, i saluti. Poi più niente. Ognuno sale sulla propria macchina e resta solo col vuoto che gli si apre dentro. Come se mancasse l'aria, come se mancasse qualcosa.


In realtà è solo quel cieco, irrazionale bisogno di prolungare ancora il proprio soggiorno, perché nessuno sente il desiderio di abbandonare quest'oasi di pace, di benessere, di VITA VERA. Perché in fondo è così: un segno dentro te lo lascia questo seminario, ma uno di quei solchi forti, indelebili, incancellabili. Del resto ci sarà pure un motivo se questo è il suo quarto anno di vita e se per me è il secondo di partecipazione, no?

Dopotutto non c'è niente di meglio di un'esperienza come questa per fare "nuove conoscenze”, dentro e fuori di noi...

Un luogo come l'abbazia di Farfa è proprio l'ideale per questo genere di iniziative: grandi spazi, odore di libertà, aria pulita, vita "rustica e spartana”, e poi verdi, sconfinate, vertiginose distese di campi coltivati, orti, uliveti...tutto il necessario per stimolare corpo e spirito.

Così anche quest'anno l'avventura giunge al termine. Un'iniziativa iniziata ben 4 anni fa e volta a coinvolgere ragazzi di tutte le età, dai 16 anni in su. Si tratta di una sorta di "laboratorio di idee”, dove i ragazzi, nell'ambiente dell'abbazia messo a disposizione per un soggiorno di circa quattro giorni, imparano a conoscersi, a rispettare orari, a vivere insieme e soprattutto a riflettere.

Gli argomenti di conversazione sono i più svariati, ma il filo conduttore è rappresentato da un perno centrale: quest'anno erano nel mirino Ivan Illich e John Ruskin, personalità che hanno ancora molto da dare ai ragazzi, offrendo soprattutto ampio terreno per riflessioni e spunti da cui partire per un dialogo costruttivo. Fondamentalmente si è scelto di fissare l'attenzione sui concetti di "decrescita” e di "convivialità” portati avanti dai due autori.

Dopo la timidezza iniziale il ghiaccio si è rotto, e noi ragazzi abbiamo cominciato ad intervenire in maniera rilassata alle lezioni portate avanti di volta in volta da diversi docenti. Questa è un'altra caratteristica direi molto positiva del seminario: non è mai proposto un unico punto di vista, ci sono docenti che espongono l'argomento guardandolo da diverse angolazioni, senza mai presentare una "verità assoluta”, ma fornendo linee guida, orientando la conversazione e soprattutto stimolando i ragazzi a partecipare con interesse. Infatti abbiamo il biologo, Paolo Lapponi, il sociologo, Salvatore Abruzzese, la pedagogista, Tiziana Vergine, l'esperto in materia, Giannozzo Pucci, l'uomo di chiesa, Don Massimo Lapponi, e il professore di storia, Mario Pisanu: ognuno pronto a dare il proprio contributo per costruire i tasselli di un unico grande quadro, che viene fuori piano piano soprattutto grazie all'apporto dei ragazzi.

Così l'avventura è iniziata: dopo una calda accoglienza e una breve presentazione dell'argomento del seminario, grazie a Paolo Lapponi, fratello di Don Massimo e direi suo alter ego tanto che gli scambi di battute fra i due sono la parte più divertente delle conversazioni, abbiamo iniziato ad entrare nel vivo del discorso, imparando a conoscere meglio le due personalità di Ruskin e Illich. Ma la parte più piacevole della giornata, quella che ha rotto davvero il ghiaccio tra noi, è stata la preparazione di un "momento conviviale” ideato dalla professoressa Tiziana Vergine: siamo andati tutti in cucina e con i "pochi ma buoni” ingredienti messi a disposizione abbiamo preparato dei manicaretti gustosi e ci siamo occupati anche dell'abbellimento della tavola all'aperto, imparando così a lavorare insieme nel rispetto delle proprie competenze e attitudini.

Il giorno seguente si è continuato con il percorso, e abbiamo seguito un'accattivante lezione della professoressa Vergine, alla quale è seguita un'attività manuale frutto di un'attenta riflessione interiore, e coronata da una bella discussione di gruppo. Nel pomeriggio, proseguendo sulla stessa linea, sotto la guida del professor Mario Pisanu, si è riflettuto su alcuni testi tratti dalle opere dei due autori, e da qui si è partiti per dare il via a un laboratorio di idee alquanto stimolante, che ci ha permesso di dialogare, entrando nel vivo del dibattito, di argomenti che ci hanno toccato da vicino e che ci hanno coinvolto appieno.

E ancora, il 4 settembre è stata la volta di Don Massimo, la cui lezione è stata improntata soprattutto sulla critica all'educazione scolastica mossa da Ruskin e Illich, e ci è stato proposto un interessante parallelismo con San Benedetto: anche questo argomento ha stimolato di molto la discussione.

Nel pomeriggio è stata poi la volta dell'esperto nonché amico di Illich Giannozzo Pucci, ed è stato forse proprio questo il momento in cui il dibattito si è fatto più animato e vivo, forse perché gli argomenti toccati erano parecchio spinosi e incoraggianti.

Ma il seminario non è fatto solo di lezioni e discussioni, tanto che la sera del 2 settembre non solo abbiamo assistito all'esibizione del gruppo folcloristico "Città di Cures”, ma è stato anche rappresentato il poemetto scritto nientemeno che da Don Massimo "La gemma splendidissima”.

Così come la sera del 3 è stata inscenata la commedia musicale, anche questa scritta da Don Massimo, "Benedetta quella mano".

È arrivato poi il turno della consueta gita in provincia della domenica, grazie alla quale abbiamo potuto imparare molto sull'arte e la bellezza del paesaggio della nostra zona.

Purtroppo anche quest'anno il seminario è giunto al termine, non senza però le parole di congedo del professor Salvatore Abruzzese, che come sempre ha riscosso il successo del suo piccolo auditorio, stimolando così le riflessioni conclusive di questo percorso iniziato e finito all'insegna della convivialità e dello stare insieme. I saluti e le partenze sono sempre la parte più triste e "tragica” di queste esperienze, eppure chi se ne va lascia quest'oasi con qualcosa in più di quando era arrivato: perché il fare nuove amicizie, che ci si augura di poter coltivare in futuro come spesso negli anni passati è accaduto, il conoscere abitudini nuove, lo stare insieme, l'imparare a rispettarsi sempre e a mettere in piedi un dialogo costruttivo sono cose che ti rimangono nel cuore.

Così anche quest'anno, con grande malinconia ma anche tanta felicità, mi avvio verso la macchina che mi aspetta, voltandomi un'ultima volta indietro e facendo finta di scattare una foto ricordo da una macchina fotografica invisibile. È una foto che rimarrà nella memoria e nel cuore, al sicuro, pronta a venir fuori ogni volta che lo vorrò, perché anche questo seminario, già lo sento, mi è rimasto nel cuore, ed è proprio gioia, la stessa Gioia di cui si parlava l'anno scorso, a riempirmi l'animo ora. Questo è solo un arrivederci, perché l'anno prossimo si tornerà a volare sulle stesse ali di libertà e voglia di stare insieme che quest'anno ci hanno guidato, e io non aspetto altro che spiccare di nuovo il volo con gli "amici futuri” che sono sicura incontrerò. Arrivederci all'anno prossimo Farfa!

Rieti, 18/09/2010


Autore: Lisa Carbone - Liceo Classico "Marco Terenzio Varrone"

13/03/2011