Anno VII N. 29 Luglio - 2014

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La Cartolina

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...L’AZIENDA DI NONNO AMARANTO.

...L’AZIENDA DI NONNO AMARANTO.

...L’AZIENDA DI NONNO AMARANTO.

In questo numero:

...UN CONCENTRATO DI LETTERATURA NEL CUORE DEL BORGO FARFENSE
di a cura di Lib(e)ri sulla Carta

Nella vita non sempre si riesce a fare il lavoro che uno desidera, Franceso Turchetti, un ragazzo di 23 anni, perito agrario, c’è riuscito. E per raccontare la storia della sua azienda agricola dobbiamo andare un po’ indietro nel tempo. Negli anni ’40 il bisnonno Settimio Ciminelli cominciò l’attività di pastorizia inizialmente a Toffia, poi vicino a Passo Corese fino agli anni ’60, dopodiché il figlio Amaranto continuò l’attività ritrasferendosi a Toffia. Infine negli anni ’70 Amaranto trasferì l’azienda definitivamente in un terreno di proprietà della Fondazione Cremonesi. Ed è qui che Francesco, crescendo nel casale del nonno, piano piano si è appassionato a questo lavoro, fino a quando nel 2009 alla morte di Amaranto prende la decisione di non chiudere l’azienda. La porta avanti, attualmente dispone di circa 400 pecore e l’attività di pastorizia è suddivisa in carne e latte con i suoi derivati. Francesco, chiaramente, ha fatto alcuni cambiamenti, apportando innovazioni con diverse tecniche. Ad esempio, la mungitura era tradizionalmente manuale, mentre ora è meccanica. Anche l’alimentazione era più generica, invece oggi ci sono semine specifiche, con foraggi più adatti alla stimolazione del latte. Da tutto ciò si ricava lana, latte, ricotta, formaggio pecorino stagionato e non, e la carne che si ottiene dagli agnelli da latte per poi essere venduta ai grossisti. Inoltre, Francesco ha portato un’innovazione anche per la selezione degli animali, cambiando gli arieti di razza mista in un’unica razza chiamata “comisana”, proveniente dalla Sicilia e precisamente dalla Valle del Comiso. Le prospettive future sono di ampliare l’azienda con ulteriori tecnologie, e l’idea è di creare un caseificio aziendale per poter effettuare una vendita diretta al pubblico. Nel periodo estivo si fa una transumanza nelle zone limitrofe fino al mese di novembre. La mamma Luisa mi racconta che sin da bambino Francesco giocava sempre con le pecorelle di plastica tanto che era costretta ad andare a Roma per acquistarle, poi con i chiodi costruiva un recinto ed all’interno ci metteva gli animali, naturalmente di plastica. Nel periodo della scuola già progettava le stalle per la sua futura azienda. La sua passione è stata così forte da spingerlo a farne una scelta di vita, sicuramente non facile, considerando la sua giovane età. In ricordo del caro nonno, la sua azienda ne porta il nome.

Autore: Angela Longobucco

17/11/2011